Mindfulness e terapia: MBSR

mindfulness terapia

La mindfulness è un’abilità che viene spesso usata all’interno della terapia. Approfondiamo il protocollo MBSR. Tempo di lettura: 10 minuti.

Indice

  1. Cos’è la mindfulness?
  2. La mindfulness in terapia
  3. Mindful Based Stress Reduction
  4. Gli incontri del protocollo MBSR
  5. Materiali gratuiti per la pratica
  6. Riferimenti bibliografici
  7. Per approfondire

Cos’è la mindfulness?

La mindfulness (Bulli & Melli, 2010; Montano, 2007; Montano & Iadeluca, 2022), utilizzata negli interventi terapeutici, ha come scopo fondamentale quello di permettere ai pazienti di essere consapevoli delle proprie esperienze interne nel qui ed ora, imparando ad osservarle senza giudicarle e senza identificarsi con esse, ma riconoscendole come eventi della mente: permette dunque di sviluppare e rafforzare la consapevolezza metacognitiva, o utilizzando il termine introdotto da Hayes e collaboratori (1999), il decentramento.

Kabat-Zinn definisce la mindfulness come una “consapevolezza aperta, momento per momento, non giudicante” (2005, p. 24) che non è possibile apprendere in modo meccanico, ma solo attraverso l’esercizio continuo dell’apertura mentale verso l’accettazione delle cose così come esse sono (Montano, 2007; Montano & Iadeluca, 2022).

Sono sette i principi, o “pilastri”, della mindfulness: non giudizio, pazienza, mente del principiante, fiducia, non cercare risultati, accettazione e lasciare andare. Questo significa dunque porsi come testimoni imparziali della propria esperienza psicologica, con apertura e compassione verso ogni momento e senza dar nulla per scontato o acquisito, con fiducia verso noi stessi e con l’obiettivo dell’essere ma non del fare, con un atteggiamento di disponibilità a vedere le cose così come esse sono e imparando a distaccarsi dalle proprie esperienze interne (Bulli & Melli, 2010; Montano, 2007; Montano & Iadeluca, 2022).

La mindfulness in terapia

La mindfulness è un’abilità molto utilizzata nella terapia. Nel campo della Terapia Cognitivo Comportamentale di terza onda, uno dei protocolli evidence-based più utilizzati è il protocollo MBSR, Mindfulness Based Stress Reduction (Montano, 2007), definibile come un vero e proprio corso di addestramento alla mindfulness con pratiche formali ed informali, sviluppato da Kabat-Zinn nel 1979 per i malati di patologie croniche presso la Stress Reduction Clinic del University of Massachusetts Medical Center.

A partire dal protocollo MBSR sono stati sviluppati altri approcci integrandoli con la CBT, come il protocollo per la prevenzione delle ricadute della depressione della Mindfulness Based Cognitive Therapy (MBCT), come l’ACT (Segal, Williams, & Teasdale, 2002; Hayes, Strosahl, & Wilson, 1999; Hayes & Strosahl, 2004; Montano, 2007) e come il Metacognitive Interpersonal Mindfulness Based Training (MIMBT), che nasce all’interno della TMI come integrazione tra i protocolli MBSR e MBCT (Ottavi, Passarella, Pasinetti, Salvatore, & Dimaggio, 2017; Ottavi, Passarella, Pasinetti, MacBeth, Velotti, Bandiera, Popolo, Salvatore, & Dimaggio, 2019).

Mindful Based Stress Reduction

Il programma MBSR, generalmente un intervento di gruppo della durata di circa otto settimane, è sostenuto dalla ricerca scientifica come intervento per intervenire efficacemente sui pensieri catastrofici correlati all’ansia, favorendo il distanziamento e la comprensione che i “pensieri sono pensieri” (Montano, 2007; Montano & Iadeluca, 2022).

Il fulcro del protocollo è dunque la mindfulness: durante le settimane del programma attraverso sia la pratica esperenziale condivisa, sia i compiti a casa e sia ad apposite finestre teoriche, non solo si approfondiscono i temi centrali di stress e consapevolezza ma si coltiva anche la pratica formale e informale della mindfulness stessa.

Nel corso del programma infatti verranno svolte pratiche di meditazioni strutturate, come il Body Scan, la Sitting Meditation, la Walking Meditation e l’Hatha Yoga; ma anche pratiche non strutturate volte agli eventi della vita quotidiana, per portare la consapevolezza nella vita di tutti i giorni.

Gli incontri del protocollo MBSR

I temi degli otto incontri settimanali sono (Bulli & Melli, 2010; Montano, 2007; Montano & Iadeluca, 2022):

Incontro di orientamento.

Vengono affrontati gli aspetti centrali dell’MBSR, soffermandosi su rischi, benefici, linee guida da rispettare e aspettative dei partecipanti. Lo scopo di questo incontro, che è parte integrante del protocollo, è proprio quello di permettere ai membri del gruppo di scegliere consapevolmente di partecipare all’intervento.

Interconnessione.

Attraverso esercizi pratici e momenti più puramente teorici, vengono affrontati i temi della medicina mente-corpo e dell’interconnessione attraverso specifiche meditazioni che permettono ai partecipanti, grazie anche all’inquiry finale, di evidenziare come il porre attenzione al momento presente porta a notare cose che prima ignoravamo.

Pilota automatico.

L’incontro è focalizzato su come sia l’interpretazione che diamo dell’evento, e non l’evento di per sé, a determinare i nostri livelli di stress: spesso reagiamo in modo inconsapevole, attraverso un vero e proprio “pilota automatico”, che non ci permette di ancorarci al qui ed ora.

Eventi piacevoli: apprezzare ciò che si ha.

La consapevolezza del momento presente, anche quando viviamo eventi piacevoli, ci aiuta a ridurre lo stress. La connessione mente-corpo, attraverso la meditazione, può aiutare e facilitare questo processo.

Basi fisiologiche e psicologiche della reattività allo stress.

Focus sulla psicobiologia dello stress e sulle reazioni automatiche e adattive messe in atto per la regolazione emotiva.

Come si reagisce agli eventi stressanti: rispondere vs reagire.

Incentrato sulle risposte adattive e funzionali di coping agli eventi stressanti.

Comunicazioni stressanti.

Lo stress si manifesta anche nella comunicazione tra esseri umani: si esaminano l’assertività e i diversi stili comunicativi che possono essere utilizzati, analizzandone costi e benefici a breve e lungo termine.

Aggiuntiva: Giornata del silenzio. Obiettivi di questa giornata sono quelli di consolidare e di approfondire la pratica della consapevolezza.

Portare la pratica nella vita quotidiana.

Si incentra sulla costruzione della possibilità di mantenere la pratica della consapevolezza nella quotidianità, attraverso meditazioni formali e informali.

Ultimo incontro: l’ottava settimana è il resto della tua vita.

Viene rivisto l’intero programma e si chiariscono dubbi e domande. Si mette in atto anche una cerimonia di chiusura, un vero e proprio rituale per sancire la chiusura del percorso e l’inizio della pratica per il resto della nostra vita.

Materiali gratuiti per la pratica

Qui trovi i link di alcune registrazioni guidate di brevi meditazioni che puoi utilizzare nella tua pratica quotidiana:

I pensieri sono foglie in un ruscello

In questa meditazione breve di 10 minuti, eserciterai la consapevolezza dei tuoi pensieri, delle tue emozioni e delle sensazioni del tuo corpo. Imparerai anche a lasciare andare via ogni immagine, ogni parola, ogni pensiero, proprio come se fossero foglie sospinte via dalla corrente di un ruscello. Clicca qui per ascoltare la meditazione.

Fiorire come un loto

La meditazione del fiore di loto: per dedicarsi un momento di tranquillità e sbocciare nonostante le difficoltà incontrate durante la giornata. Clicca qui per ascoltare la meditazione.

La meditazione del sassolino

La meditazione del sassolino è una delle pratiche più famose di Thich Nhat Hanh: attraverso la nostra immaginazione e l’occhio della mente, ci concentriamo sul qui ed ora ritrovando la consapevolezza del momento presente. Clicca qui per ascoltare la meditazione.

I pensieri sono nuvole nel cielo

In questo esercizio di Detached Mindfulness, eserciterai la consapevolezza dei tuoi pensieri, delle tue emozioni e delle sensazioni del tuo corpo. Imparerai anche a lasciare andare via ogni immagine, ogni parola, ogni pensiero, proprio come se fossero nuvole spinte via dal vento. Clicca qui per ascoltare la meditazione.

Lo scopo del presente articolo è puramente informativo e divulgativo: non si sostituisce ad un percorso di terapia personale o a un iter diagnostico, ma ha il solo scopo psicoeducativo.

Riferimenti bibliografici

– Bulli, F., & Melli, G. (Eds.). (2010). Mindfulness & acceptance in psicoterapia. La terza generazione della terapia cognitivo comportamentale (Vol. 4). Eclipsi.
– Hayes, S. C., Strosahl, K. D., & Wilson, K. G. (1999). Acceptance and commitment therapy (Vol. 6). New York: Guilford press.
– Hayes, S. C., Strosahl, K. D., & Strosahl, K. (Eds.). (2004). A practical guide to acceptance and commitment therapy. Springer Science & Business Media.
– Kabat-Zinn, J. (2005). Coming to our senses: Healing ourselves and the world through mindfulness. New York: Hyperion.
– Montano, A., Rubbino, R., & Claudia, A. (2007). Mindfulness. Guida alla meditazione di consapevolezza. Ecomind.
– Montano, A., Iadeluca, V. (2022). Meditare con la vita. Tutto quello che c’è da sapere sulla mindfulness. Trento: Edizioni Erickson.
– Ottavi, P., Passarella, T., Pasinetti, M., Salvatore, G., & Dimaggio, G. (2017). Adattare la mindfulness al trattamento dei disturbi di personalità. In Trattamento integrato per i disturbi di personalità. Un approccio modulare. Raffaello Cortina Editore srl.
– Ottavi, P., Passarella, T., Pasinetti, M., MacBeth, A., Velotti, P., Velotti, A., … & Dimaggio, G. (2019). Metacognitive interpersonal mindfulness-based training for worry about interpersonal events: A pilot feasibility and acceptability study. The Journal of nervous and mental disease, 207(11), 944-950.
– Segal, Z. V., Teasdale, J. D., Williams, J. M., & Gemar, M. C. (2002). The mindfulness‐based cognitive therapy adherence scale: Inter‐rater reliability, adherence to protocol and treatment distinctiveness. Clinical Psychology & Psychotherapy, 9(2), 131-138.

Per approfondire

  1. La mindfulness in terapia
  2. La mindfulness per il trattamento di PTSD e trauma

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