Il periodo delle feste non è sempre un momento sereno per le persone che amiamo. Accogliamo l’altro e dimostriamogli che non esistono emozioni giuste o sbagliate. Rompiamo insieme lo stigma che circonda la salute mentale anche durante il Natale.
Il Natale può essere un periodo difficile per la salute mentale: parliamo di Christmas Blues e di come accogliere le nostre emozioni.
Tempo di lettura: 10 minuti.
“Non si tratta di togliere la sensazione della mente, né di nasconderla,
ma di sperimentarla con accettazione”
– Carl Rogers
Indice
- Natale e salute mentale
- Christmas Blues
- Capodanno
- Dicembre è un mese difficile
- La tua sofferenza è reale (anche a Natale)
- Accogliere le emozioni
- La bellezza dell’imperfezione
- Riferimenti bibliografici
Natale e salute mentale
Il periodo delle feste può essere difficile da affrontare. Il Natale non sempre è un momento gioioso e spensierato, ed esprimere le proprie emozioni può diventare molto complesso, fino a sembrare addirittura impossibile. E sono tantissime le ragioni che possono farci sentire smarriti e soli durante questo periodo. Ricorda che non sei sbagliatə: le tue emozioni sono valide, anche se nessun altro intorno a te sembra provare lo stesso sentimento. Poiché le esperienze del nostro mondo interno vanno accolte e comprese, anche a Natale. Anche quando parliamo di tristezza, rabbia, senso di colpa, vergogna, paura, solitudine.
La verità è che non possiamo comandare e controllare le nostre emozioni: possiamo solo viverle, anche quando il mondo ci dice che non dovremmo sentirci così, ma ricorda che non sei solə. Perché le feste invernali segnano una nuova fine e un nuovo inizio, cambiamenti colmi di ricordi e anche di nostalgia e in questi momenti ci si può sentire sopraffatti dalla solitudine. Perché le nostre emozioni non sono sbagliate, ma sono valide… Anche quando il Natale genera sofferenza e dolore.
Christmas Blues
Nell’immaginario comune il Natale è un momento ricco di magia e spensieratezza, di gioia e di calore, di famiglia e di felicità. Il Natale è sinonimo di gioia… ma è davvero così?
Il Natale nella realtà può essere triste – e ci hanno anche inventato una vera e propria etichetta: il Christmas Blues. Anche se non è un’etichetta diagnostica, può aiutarci ad identificare quei momenti in cui le nostre matasse di ingarbugliano e i nostri mondi interni fanno le bizze proprio nel periodo delle feste invernali.
E non si è sbagliati per questo, si è solo umani… al di là delle fantasie e dei luoghi comuni sulle feste natalizie che sì, possono essere malinconiche e tristi: proprio per questo è importante parlare della salute mentale anche a Natale.
Capodanno
“Cosa fai a Capodanno?”
La fine dell’anno diventa un rito di passaggio, che segna al contempo una fine e un nuovo inizio. Ma noi esseri umani siamo molto più complicati di un calendario. Viviamo nella fretta di raggiungere tutti i nostri obiettivi, spinti da una paura che ci dice che il nostro valore si può dimostrare solo attraverso la produttività. Ma questa corsa è stancante e solitaria.
Il Capodanno può diventare un conto alla rovescia verso bilanci irrealistici e dolorosi: Il simbolo della nostra sofferenza: non siamo mai abbastanza, così come ciò che facciamo. Ed è difficile ricordare che siamo noi i giudici più severi di noi stessi, che sono proprio i nostri limiti a renderci splendidamente umani. Che le nostre emozioni sono valide e che possiamo imparare ad accoglierle.
Quindi alla domanda “Cosa fai a Capodanno?” puoi iniziare a rispondere: “Mi prendo cura di me!”.
Dicembre è un mese difficile
Dicembre è un mese difficile: nonostante le nostre case siano decorate a festa e piene di luci, per molti può essere un periodo buio. Per questo voglio ricordarti che…
Puoi essere triste, anche a Natale. Il periodo delle feste invernali sembra essere sempre un momento spensierato e ricco di felicità, quasi come se la tristezza fosse bandita dal mondo. La realtà è sempre questa: la tristezza durante e feste è più comune di quello che sembra: non c’è da vergognarsi se questo periodo non è gioioso contro ogni aspettativa sociale.
La solitudine può essere ospite inattesa. Le nostre vite sono sconvolte di continuo da cambiamenti più o meno improvvisi, più o meno voluti. E alcuni di questi cambiamenti riguardano anche le persone che ci sono più care. Durante le feste, può diventare particolarmente difficile accettare che chi amiamo non sia più nelle nostre vite: ricorda che le tue emozioni sono valide.
La sofferenza psicologica non passa durante le feste. E per questo potrebbe nascere anche quella spiacevole convinzione di essere sbagliati: vergogna e senso di colpa potrebbero venire a farci visita, a sconvolgere i nostri mondi interni addobbati a festa. Ricorda che il tuo dolore è valido, anche a Natale.
Ogni emozione merita di essere ascoltata: prendiamoci cura di noi.
La tua sofferenza è reale (anche a Natale)
Soffrire non significa voler ricercare attenzioni (se così fosse, non soffriresti ora, in solitudine). É molto facile che la sofferenza psicologica sembri invisibile. Mentre un tornado sconvolge il nostro mondo interno, portando via ogni sicurezza, dall’esterno può sembrare un giorno come tanti altri. Così spesso finiamo per pensare che il nostro dolore “non sia abbastanza” grande, grave, pesante, intollerabile. E allora ci incolpiamo, ci convinciamo che l’unica soluzione sia nascondersi dagli occhi degli altri, che sembrano riuscire a navigare così bene nella vita.
Ci convinciamo che forse, dopotutto, stiamo solo cercando un modo per ricercare attenzioni e che non stiamo poi davvero così male. Non validiamo più la nostra sofferenza, sperando che vada via come per magia: c’è qualcun altro che sembra stare peggio di noi, perché alla fine non è poi così grave. Quindi, è molto facile che la sofferenza psicologica diventi invisibile, oscurata da stigma e pregiudizio. Ma ogni dolore è valido, non importa quanto grande (o quanto piccolo) Quello che possiamo fare è imparare a riconoscerlo e ad accoglierlo, coltivando la speranza.
“Ah, «Quale folle danza» (mi misi a canticchiare,
così, per non disperare nel buio) «è la Speranza»”
– Giorgio Caproni
Accogliere le emozioni
“Piangere è da deboli” (una grande bugia)
Quante volte hai sentito dire questa frase? E quante volte l’hai ripetuta? Eppure il pianto è una funzione che ci aiuta a regolare il nostro corpo e ad esprimere le nostre emozioni, a noi stessi e agli altri.
Il pianto è il primo strumento che abbiamo per comunicare la nostra esistenza al mondo non appena nasciamo e diventa espressione di vita, aiutando ad esprimere e ad elaborare la sofferenza: attiva il sistema simpatico e aiuta il tuo corpo e la tua mente a calmarsi, regolando le emozioni.
Mettendo ordine nella costellazione del tuo mondo interno. Non scusarti per le tue lacrime: sono la prova che sei ancora qui, prontə a lottare.
La bellezza dell’imperfezione
Accettazione è una di quelle parole difficili, che ci costringono a fare i conti con la transitorietà delle cose, che ci costringono a vedere le nostre imperfezioni, la nostra fallibilità. Spesso proviamo a nascondere le nostre ferite, pensiamo di essere rotti, di non meritare amore o compassione e gentilezza. Ma la vera bellezza è imperfetta, è impermanente e incompleta.
侘寂
Wabi-Sabi
“bellezza triste”
Esiste una parola per tutto, anche per la bellezza che è insita nell’accettazione di transitorietà e impermanenza… per la bellezza del nostro mondo interno, un terreno scosso da tempeste ma così fertile per la vita.
Perché anche le ferite possono rimarginarsi e ricoprirsi d’oro. Perché ogni tua imperfezione è la prova che sei arrivatə fin qui. Ed è preziosa, ed è bellissima.
Lo scopo del presente articolo quindi è puramente informativo e divulgativo: non si sostituisce ad un percorso di terapia personale o a un iter diagnostico, ma ha il solo scopo psicoeducativo.
Riferimenti bibliografici
American Psychiatric Association. (2022). Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders. 5th ed. Text Revision.
Beck, J. S. (2013). La terapia cognitivo-comportamentale. Edizione Italiana a cura di A. Montano. Roma: Astrolabio Ubaldini Editore.
Albin, R. S. (1982). Christmas blues: reality or myth?. The George Washington University.
Kasser, T., Sheldon, K. M. (2002). What Makes for a Merry Christmas?, in: Journal of Happiness Studies, vol. 3, n.4, pp. 313-329.
Ferro, A. (2007). Evitare le emozioni, vivere le emozioni. Milano: Raffaello Cortina.
Goleman, D. (2011). Intelligenza emotiva. Bur.
Gross, J. J., Richards, J. M., & John, O. P. (2006). Emotion regulation in everyday life.
Hopp, H., Troy, A. S., & Mauss, I. B. (2011). The unconscious pursuit of emotion regulation: Implications for psychological health. Cognition and Emotion, 25(3), 532-545.
Jurist E. J., (2019). Tenere a mente le emozioni. La mentalizzazione in psicoterapia. Milano: Raffaello Cortina.
Watt Smith T., “L’atlante delle emozioni umane”, UTET, 2017.
Articoli correlati